DISTURBI DELL’ETA’ EVOLUTIVA

L’età evolutiva comprende quella fase del ciclo di vita che inizia nell’infanzia e arriva fino all’adolescenza. In questo arco di tempo l’individuo intraprende un percorso di crescita caratterizzato da cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi, ambientali e dall’acquisizione di nuove competenze. È possibile che durante tale percorso si manifestino delle difficoltà, che in alcuni casi possono risolversi nel tempo, mentre altre volte si stabilizzano in un vero e proprio disturbo.
Tali compromissioni nel normale processo di sviluppo, associate alla manifestazione di sintomi emotivi e comportamentali, rappresentano la conseguenza dell’interazione di diversi fattori biologici, psicologici e ambientali, che agiscono all’interno dei diversi contesti in cui il bambino è inserito.

ADHD (Disturbo da deficit di attenzione iperattività): è un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività. Spesso permane in età adulta, causando compromissione del funzionamento in ambito sociale, scolastico e lavorativo.

Disturbi specifici dell’ apprendimento (DSA): sono disturbi dell’apprendimento di alcune abilità specifiche (lettura, scrittura, calcolo) che non ne permettono una completa autosufficienza nello sviluppo. Si verificano in persone che hanno intelligenza almeno nella norma. I DSA più comunemente riscontrati sono: dislessia, disgrafia, discalculia, disturbo specifico della compitazione.

Disturbi dello spettro autistico: l’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi.
I genitori di solito notano i primi segni entro i due anni di vita del bambino e la diagnosi certa spesso può essere fatta entro i trenta mesi di vita.

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in età evolutiva:
Anoressia nervosa: è caratterizzata da restrizione nell’assunzione di cibo, che porta ad un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica ed è da considerarsi come un peso inferiore al minimo normale; intensa paura di ingrassare e alterazione nella percezione e nella valutazione del peso, delle forme corporee ed eccessiva influenza di questi ultimi sui livelli di autostima, accompagnati da una mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso stessa. L’esordio avviene solitamente in adolescenza o nella prima età adulta.

Bulimia nervosa: i sintomi comprendono forti preoccupazioni per la magrezza e la presenza di abbuffate seguite da inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso (vomito autoindotto, rigida restrizione alimentare, abuso di lassativi e diuretici, eccessiva attività fisica). L’esordio avviene solitamente in adolescenza o nella prima età adulta.

Disturbo da binge eating (o Disturbo da alimentazione incontrollata): è caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata, accompagnati dalla sensazione di perdita di controllo e non seguiti da condotte di eliminazione. Gli episodi sono accompagnati da marcato disagio. L’esordio avviene solitamente in adolescenza o nella prima età adulta e può portare verso l’obesità.

Disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo: è caratterizzato dalla persistente incapacità di soddisfare le appropriate capacità nutrizionali e/o energetiche. È più comune tra i bambini rispetto che negli adulti. Bambini con questo disturbo possono essere irritabili e difficili da consolare durante la nutrizione o apparire apatici e chiusi in se stessi.

Disturbo oppositivo-provocatorio: rientra nella categoria dei Disturbi da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta. Si caratterizza per la presenza frequente e persistente di umore collerico/irritabile (va spesso in collera, è permaloso o contrariato, è spesso adirato e risentito), comportamento polemico/provocatorio (litiga spesso con persone che rappresentano l’autorità, sfida apertamente o rifiuta di rispettare le regole, irrita deliberatamente gli altri, accusandoli per i propri errori), vendicatività.

Disturbi d’ansia: I disturbi d’ansia rappresentano la patologia psichiatrica più comune in età evolutiva. Come nell’adulto, anche l’ansia nei bambini è caratterizzata da pensieri specifici, come ad esempio pensieri che riguardano il timore che accadano “cose brutte” alle persone care, o pensieri circa la paura di non farcela. Anche nei bambini l’ansia può trovare espressione attraverso il corpo sotto forma di sintomi somatici quali cefalea, vomito, dolori addominali o agli arti, oppure si può osservare una riduzione della capacità di attenzione e la comparsa nel bambino di distrazione e svogliatezza. Nei bambini e negli adolescenti l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni scolastici o alle prestazioni in generale, come gli impegni sportivi o sociali.

Disturbo depressivo maggiore: è un disturbo dell’umore caratterizzato da frequenti e intensi stati di insoddisfazione e tristezza e da incapacità di provare piacere nelle comuni attività quotidiane. Vi è umore negativo, con pensieri pessimisti circa se stessi e il proprio futuro. In età evolutiva l’esordio può manifestarsi talvolta in età prescolare, scolare o nella maggior parte dei casi in adolescenza.