Il 21 Giugno, giorno del solstizio d’estate, si celebra la Giornata Internazionale dello Yoga  istituita dalle Nazioni Unite (ONU) nel 2014. Riconosciuta e sostenuta da oltre 170 paesi nel mondo, fu inizialmente promossa dal governo indiano con queste parole:

“Lo Yoga significa unità di mente e corpo; pensiero e azione; dominio di sé e autorealizzazione; armonia tra uomo e natura; un approccio olistico tra salute e benessere”.  

La pandemia di COVID-19 che ha investito tutti i paesi nel mondo, l’isolamento vissuto nei lunghi mesi di quarantena, l’incertezza economica, la paura e lo stress collegato sono tutti fattori che hanno influito nelle nostre vite e che nello yoga individuano un potente strumento per poterli affrontare.

Lo Yoga è un percorso di evoluzione integrale che ci apre ad un dialogo con l’intelligenza, la gioia e la forza che sono in ogni cellula del nostro corpo, un cammino aperto a chiunque voglia fare un’esperienza diretta delle leggi della vita senza essere schiavo dell’apparenza.

 

Nella vita di tutti i giorni spesso non ci sentiamo appagati da quello che abbiamo e tutto ci sembra importante ed indispensabile … eventi come la recente “emergenza sanitaria” ci costringono a fermarci, a riflettere e probabilmente a scoprire che sono veramente poche le cose di cui non possiamo fare a meno! Possiamo guardare dentro di noi con una nuova consapevolezza … La lunga frenata del COVID ha rallentato le nostre frenetiche attività fisiche e mentali, ed in questo nuovo spazio vuoto lo Yoga può rivelarsi un mezzo che ci guida nella ricerca di nuovi riferimenti interiori, per la nostra evoluzione e per quella di tutta l’umanità.

 

Lo Yoga, pur essendo patrimonio culturale dell’India, è divenuto oramai noto anche nel mondo occidentale, ma ancora troppo spesso alcuni sono portati erroneamente ad identificarlo con una religione, oppure con posizioni fisiche complicate o con una specie di ipnosi.

La parola Yoga deriva dalla radice sanscrita “yuj” , vocabolo sanscrito che corrisponde al nostro termine “soggiogare”, “unire” e significa quindi “soggiogamento”, disciplina del corpo e della mente, ma anche “unione” spirituale” con l’universo e “unione” delle nostre componenti fisiche, energetiche, mentali e spirituali. In pratica l’obiettivo dello Yoga non è certo quello di sviluppare muscoli e resistenza fisica, ma piuttosto il raggiungimento di uno stato di benessere, un incremento della forza interiore e della vitalità attraverso la disciplina mentale.

Potremmo sintetizzare affermando che lo Yoga è uguale a “salute mentale”, una salute mentale che necessita di una salute fisica ed emozionale.

Per giungere a questo risultato lo Yoga propone diversi percorsi, quelli più conosciuti e spesso esplorati insieme: sono l’Hatha Yoga e le pratiche meditative. Entrambi possono rispondere alla nostra necessità di un benessere psico-fisico: c’è chi predilige l’aspetto meditativo e chi quello fisico. Non rimane che sperimentare, senza pregiudizi, per verificare se le proposte che ci sono offerte coincidono con le nostre attese.

 

L’Hatha Yoga consiste in una serie di esercizi prestabiliti, chiamate posizioni od in sanscrito “asana” che hanno l’obiettivo di promuovere il rilassamento e la calma. Gli asana vanno eseguiti lentamente, con dolcezza e coinvolgono il respiro, il rilassamento e la concentrazione. Ogni posizione offre un diverso beneficio e il loro effetto combinato ha lo scopo di fortificarci di fronte alle difficoltà quotidiane. Chiunque può praticare gli esercizi yoga fondamentali, anche se spesso essi vanno adattati, sotto la guida di un insegnante, a quelle che sono le nostre caratteristiche personali.

La Via meditativa consiste nel guardare al mondo con il cuore, non più con le emozioni, con la memoria o con l’immaginazione; la meditazione è sviluppare l’intelligenza intuitiva così da riuscire a incontrare l’altro, attraversare la paura con la forza mentale per liberare la coscienza.

 

In questo periodo, pur nelle difficoltà legate alla situazione sanitaria attuale, qualcuno di noi si prepara ad andare in vacanza, qualcuno rimarrà nella propria città, per tutti una semplice pratica che possiamo svolgere nel corso di una camminata …. E che potrà non solo avvicinarci allo yoga, ma soprattutto  potrà aiutarci a trovare un po’ di coraggio, perché spesso anche dietro un’ansia da stress si cela una forma di paura molto più profonda, un problema di equilibrio tra il nostro sé  ed il nostro ego identificato con le nostre abilità fisiche, mentali o sociali.

Le posizioni yoga che possono aiutarci a trovare un po’ di coraggio sono quelle che favoriscono l’espansione del torace e l’apertura delle braccia accompagnate da una corretta respirazione.

Camminiamo … respirando solo con le narici … e iniziamo espirando perché non si può riempire un recipiente se prima non è stato completamente vuotato …

Facciamo 4 passi espirando e 3 passi ispirando.

Prendiamo consapevolezza delle sensazioni del corpo che espirando si distende, si rilassa … e inspirando si estende, si allarga …

Quando vogliamo, ci fermiamo e prendiamo consapevolezza delle sensazioni della pelle a contatto con l’aria … poi inspirando allarghiamo le braccia all’altezza delle spalle e di seguito estendiamole verso l’alto, oltre il capo … e scorgiamo l’azzurro del cielo, espirando riportiamo le braccia lungo i fianchi … ripetiamo dolcemente questo movimento per tre volte.  Continuiamo a camminare riportando la nostra attenzione al movimento del respiro: 4 passi espirando, 3 passi inspirando …

Se ci sentiamo tranquilli e gioiosi, la nostra pratica è corretta!

 

Autrice: Liliana Del Poeta

 

Bibliografia:

Stefano Piano “Enciclopedia dello Yoga” ed. Magnanelli  – 1996

T.K.V.Desikachar  “Progredire nel nuovo” ed. L’inizio – 1995