Lo psicologo sociale Stanley Milgram nel suo famoso esperimento sull’obbedienza all’autorità tenta di indagare sulle motivazioni che spingono una persona “apparentemente normale” a compiere azioni orribili. Milgram prese ad esempio Adolf Eichmann, colui che è diventato il simbolo della banalità del male come definito dalla Arendt, un personaggio “spaventosamente normale quasi dimesso e di buon carattere” che messo però ad operare come funzionario nazista in campi di concentramento si macchiò di azioni terribili tanto da essere poi condannato nel famoso processo in Israele alla pena di morte.

Ricordiamo brevemente quali furono i termini della sperimentazione che il Prof. Milgram condusse all’Università di Yale su migliaia di persone e che è stato più volte oggetto di ripetizione. All’interno di un laboratorio un soggetto che si era reso disponibile a condurre esperimenti sulla memorizzazione doveva correggere un altro soggetto – un attore sotto le mentite spoglie di cavia – somministrandogli delle scosse a intensità crescente ogni volta che questi sbagliava a rispondere alle domande sottoposte dal dottore che conduceva l’esperimento. Lo scopo era vedere fino a che punto il soggetto avrebbe accettato di continuare a somministrare le scosse (che potevano arrivare anche fino a 450 V ed erano contrassegnate con diciture fino a “scossa pericolosa”) pur in presenza dei lamenti, delle proteste e infine degli urli e dei rantoli della “cavia”. Milgram volle anche vedere non solo fino a dove la maggioranza degli esaminati poteva arrivare ma anche quali circostanze avevano maggiore o minore peso nella decisione di rivoltarsi all’autorità.

Tra le diverse variazioni dei fattori suscettibili di alterare il livello di obbedienza dei partecipanti Milgram identifica più varianti relative alla “vicinanza della vittima”. Nell’osservare le varianti che a noi interessano partiamo dall’esperimento 1 “Reazione a Distanza (Remote Feedback)” dove la cavia si trova in un’altra stanza e non si odono i suoi lamenti fino a 300 volt, valore oltre il quale le pareti del laboratorio rimbombano dei suoi colpi di protesta.
L’esperimento 2 “Reazione vocale (Voice Feedback)” prevedeva invece che i lamenti fossero tutti
chiaramente udibili attraverso le pareti del laboratorio. La variante 3 “Vicinanza (Proximity)” si realizza collocando la vittima nella stanza del somministratore di scosse, a meno di un metro da lui e con il “torturatore” in grado di vedere la vittima e ascoltare le sue richieste.
Infine nel caso 4 “Contatto fisico (Touch Proximity)” il soggetto esaminato doveva addirittura posizionare la mano della vittima su una piastra metallica.

I risultati del variare di questi fattori furono così determinanti che portarono Milgram a postulare che “il livello di obbedienza diminuisce in modo significativo in proporzione all’avvicinamento della vittima al soggetto”.
Non solo infatti il livello dei soggetti obbedienti diminuiva fino a dimezzarsi, ma si abbassava considerevolmente anche il massimo livello di scossa somministrata: se nella Reazione a Distanza gli obbedienti erano il 65% del campione, nella Reazione Vocale si aveva uno scostamento invero leggero al 62,5% mentre con il primo livello di Vicinanza si crollava al 40%, percentuale che si abbassava ulteriormente al 30% nel Contatto Fisico.

Milgram attribuisce questo effetto a più fattori e tra questi per primo elenca “gli stimoli empatici” e testualmente scrive: “E’ possibile che gli stimoli visivi associati con la sofferenza della vittima suggeriscano risposte empatiche nel soggetto facendolo partecipare più intensamente all’esperienza della vittima. E’ anche possibile che risposte empatiche siano di per sé spiacevoli e provochino nel soggetto impulsi tali da indurlo a desistere dalla prova. La diminuzione dell’obbedienza sarebbe in tal caso spiegata dall’aumento dell’intensità degli stimoli empatici nelle condizioni sperimentali 1,2, e 3.”

La dimensione empatica sembrerebbe essere quindi uno dei fattori principali che ci permette di desistere dal compiere azioni violente, il che spiega il noto esempio della persona perbene che in guerra in realtà non esiterebbe a sganciare una bomba dall’alto di un aereo venendo a mancare appunto tale dimensione.

 

Autrice: Dott.ssa Sabrina Masetti